IL MIO LAVORO

Ognuno di noi ha la sua storia.
Anche ogni paesaggio ha la sua storia, che deriva sia dagli eventi naturali che si sono verificati nel tempo sia dagli interventi umani fatti nel corso degli anni.
Il giardino non è solo un insieme di piante: esso è il punto di collegamento tra l’uomo e il paesaggio, è l’incontro tra le loro storie, lo specchio di tradizioni, memorie, desideri.
Per progettare un giardino sono quindi necessarie competenze non solo botaniche, ma anche naturalistiche, architettoniche, e storico culturali; solo così è possibile cogliere l’identità di un luogo (il “genius loci”) e trovare soluzioni piacevoli, compatibili e sostenibili.

Il mio lavoro di paesaggista consiste di due fasi.
Nella prima fase prendo in considerazione tutte le caratteristiche del luogo sia climatiche che naturalistiche che storico culturali, in modo da mettere in luce le risorse e le potenzialità del sito.
Contemporaneamente mi preoccupo delle esigenze di chi usufruirà del giardino, dal tipo di utilizzo ai percorsi, alle necessità, ai desideri….
Nella seconda fase analizzo ed elaboro tutti i dati raccolti, che vengono sintetizzati nel progetto di massima, punto di partenza per la realizzazione.
Così si può ottenere un’armonia tra casa, giardino, storia, uomini e paesaggio circostante.




Solo un giardino. Scricchiolio di foglie, alito di fiori.
Turbine di canti di uccelli. Il luccichio dell’aria sul viso.
Solo un giardino.
(Anne Fine)